La Cappella
Nella decorazione delle cappelle laterali minori, particolare attenzione è stata rivolta a quella dell’Esaltazione della Croce, detta anche "della reposizione" perchè utilizzata per l'adorazione del Santissimo Sacramento il giovedì Santo.
L'altare e inserito in un articolato motivo architettonico ornamentale di stucco. Poggiate su alto zoccolo recante frontalmente una testina d'angelo, una colonna ed una semicolonna appaiate si elevano ai lati dell'altare. Per un terzo dell'altezza, il fusto è decorato con motivi fogliari, floreali, mascheroni
e grappoli d'uva. Nell'insieme della decorazione sono inseriti due puttini che reggono, rispettivamente, un calice quello di destra, ed una Croce quello di sinistra, segni dei tragici momenti di accettazione della volonta di Dio vissuti da Gesù nella passione. La parte delle colonne, sovrastante la decorazione, è scanalata con creste piatte. Le semicolonne sono rudentate e con decoro semplificato.
L'architrave poggiato sui capitelli corinzi reca sul frontale una testina d'angelo. II fregio è decorato con motivi fogliari. Al centro, immediatamente sotto il fregio, è posta una colomba, simbolo dello Spirito Santo. Più in alto si apre una valva di conchiglia marina che fa da sfondo alla colomba. Al di sopra del fregio corre la trabeazione sulla quale poggiano due putti, che reggono altri simboli della passione.
Al centro della trabeazione si apre un tempietto dal quale emerge l'Eterno Padre su nembi; nella mano sinistra regge il globo terrestre e sul capo ha il triangolo, simbolo trinitario. Ai lati del tempietto e aI centro dell'arco interrotto sono collocati puttini in piedi recanti simboli della passione.
Sulla parete di fondo della cappella, all'esterno del motivo architettonico, sono collocati due mascheroni aventi foglie d'acanto al posto di barba, baffi e capelli. Su ciascun mascherone è poggiato un putto che regge una cornucopia, simbolo di abbondanza. Anche le comici destinate ad accogliere dipinti di forma ellittica sono più elaborate rispetto a quelle degli altri altari laterali.
Esaltazione della Croce
La tela, alta cm 178 e larga cm 132, rappresenta la Croce gloriosa e la Madonna inginocchiata davanti ad essa.
Stilisticamente l'opera e riconducibile alla scuola bitontina di Nicola Gliri. E' dominata da una grande Croce vuota, che taglia diagonalmente e conferisce un certo movimento alla scena: essa è presentata più come segno di gloria che come strumento di supplizio. La contrapposizione dei colori caldi, tenui nell'incarnato degli angioletti e nello sfondo luminoso, brillante e forte nella tunica dell'angelo reggi colonna, si contrappongono al colore freddo e neutro delle nuvole e a quello intenso del manto della Madonna. Gli angeli, disposti a grappoli, sono resi in forme graziose, delimitano e fanno da contorno ai protagonisti.
II dipinto, idealmente, è diviso in due distinte zone segnate dalla diagonale che inizia dall'angolo in basso a sinistra e termina in alto a destra. La parte alta è occupata da una grande Croce vuota e scura, non issata, ma sospesa in cielo su uno sfondo luminoso incentrato sull'incrocio dei due bracci: è la zona del divino. La parte bassa contiene un fugace riferimento al paesaggio con l'accenno ad un albero posto sul margine destro della tela: è la zona dell'umanita redenta. In quest'area e collocata Maria, inginocchiata davanti alla Croce, vestita con manto azzurro, tunica bianco-rosea e velo ocra. Lo sguardo di Maria sembra stabilire un raccordo tra le due zone.
I tre angioletti, al di sopra di Maria e parzialmente nascosti dalla nuvola, hanno solo la funzione di riequilibrare la composizione mentre tutti gli altri angeli reggono alcuni simboli della passione: colonna e funi, canna con spugna, lancia, chiodi.
La Cornice
La cornice di stucco dorato impreziosisce la cappella e dà risalto alla pala d'altare. E' formata da un insieme di motivi fogliari e puttini con i simboli della Passione tra i quali acquista rilievo il volto di Gesù sul velo della Veronica. Al centro, in basso, sporge un teschio, che richiama il luogo della crocifissione: "Essi allora presero Gesù ed egli, portando la Croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo" (Gv 19 17-18). Sotto il teschio un serpente incatenato significa la Vittoria di Cristo sul diavolo, signore della morte.
Nel lato sinistro, in basso, un puttino regge una brocca e un catino, simboli che ricordano il momento della condanna di Gesù nel pretorio ad opera di Pilato. "Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla." Non sono responsabile disse di questo sangue; vedetevela voi(Mt 27,24).
Sempre a sinistra, al centro, il puttino che regge la tunica e, forse, i dadi nella mano monca indica il momento della spogliazione di Gesù sul Calvario e della successiva spartizione delle vesti tra i soldati "I soldati poi quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca"(Gv 19,23-24). Più in alto, ancora a sinistra, un terzo puttlno regge il boccale e la canna con la spugna sulla sommità. Una chiara indicazicne del momento in cui Gesù Sulla Croce chiede da bere: "Dopo questo, Gesu, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: "Ho sete" vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca" (Gv 19,28-29)"
In alto al centro una coppia di puttini regge il velo su cui è impresso il volto di Cristo, che la tradizione attribuisce al gesto pietoso di Veronica, una delle donne di Gerusalemme, che Gesù incontra sulla via del Calvario, insieme a Maria sua madre. Al di sopra del velo è collocato un cartiglio che allude all'iscrizione, in ebraico, latino e greco, fatto affiggere sulla Croce per esplicitare la motivazione della condanna. "Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla Croce; vi era scritto: "Gesu il Nazareno, il re dei Giudei" (Gv 19,19). I puttini reggono, inoltre, rispettivamente la colonna e la canna che indicano i momenti della flagellazione e dello scherno "Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare" (Gv 19,1)."Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlalto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: "Salve, re dei Giudei!". E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo" (Mt 27,27-30).
Sul lato destro della cornice, a partire dall'alto, un puttino è testa in giù appeso ad una corda legata al piede; ha un fascio di corde in una mano e la borsa dei denari nell'altra. L'immagine allude al tradimento di Gesù ad opera di Giuda e al suo successivo suicidio per impiccagione. "Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e portò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: "Ho peccato, perchè ho tradito sangue innocente. Ma quelli dissero: "Che ci riguarda? Veditela tu" ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: "Non è lecito metterlo nel tesoro, perchè è prezzo di sangue" (Mt 27,3-6).
Sempre a destra, aI centro, un altro puttino regge le tenaglie nella mano sinistra e tre chiodi nella mano destra. La scena fa evidente riferimento al momento della deposizione di Gesù dalla croce, deposizione che avvenne immediatamente dopo la morte, su concessione di Pilato, per poter compiere iI rito della sepoltura prima del tramonto del sole. "Sopraggiunta ormai la sera, poichè era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimatea, membro auvorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla Croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia" (Mc 15,42-46).
Il puttino in basso a destra è posto su una scala, ha la corona di spine nella mano sinistra e, forse, un martello, di cui resta solo l'impugnatura, nella mano destra. Chiaramente questa immagine completa la precedente, perche i simboli richiamano iI crocifisso, deposto per essere collocato nel sepolcro scavato nella roccia.
Medaglione
Gesù Flagellato alla colonna
II dipinto di forma effittica, alto cm 125 e largo cm 97, raffigura Cristo legato alla colonna e flagellato. Lo sguardo di Gesù rivolto all'osservatore e la disposizione dei segmenti corporei secondo una linea marcatamente spezzata accentuano il carattere espressionistico dell'opera. Il colore bluastro delle ecchimosi, che affianca ogni segno fasciato dal flagello, sottolinea la durezza del supplizio. Il dipinto presenta il Cristo frontalmente a dorso nudo, con i polsi stretti dietro la schiena e legato ad una bassa colonna sagomata. Sul corpo sono disseminati numerosi segni lasciati dal flagello.
L'immagine tende a sollecitare la pietà popolare ponendo l'accento sulla sofferenza fisica della flagellazione.