La chiesa di San Domenico è a pianta rettangolare o croce latina, tipica della struttura basilicale. L’interno (lungo 40 m e largo 17 m) colpisce gradevolmente il visitatore per gli stucchi meravigliosi che lo decorano e che ben si armonizzano con lo stile di tutto il complesso architettonico.
Sotto la pavimentazione a “chianche” si trovano le cripte cimiteriali, dove è possibile la visita. In passato le cripte accoglievano le salme dei fedeli defunti ed erano accessibili da apposite botole. Nella navata ve ne sono tre, chiuse da lastroni, poste una immediatamente dopo il portone d’ingresso, la seconda al centro e la terza murata poco distante dalla precedente spostata verso il laterale destro.
Lungo la navata si aprono sei cappelle laterali con volta a botte, tre per ogni lato. L’interno però è stato organizzato in maniera tale da formare una croce latina. Il braccio verticale della croce è costituito dalla navata, mentre, il braccio orizzontale è dato dal transetto. Al transetto è stata accordata una particolare attenzione nella decorazione e nella struttura. La volte a botte è posta alla stessa altezza di quella della navata e del presbiterio.
Su un medaglione polilobato in stucco, posto al di sopra dell’arco che segna l’inizio del transetto, si legge: HIC DEUM ADORA
Lo spazio disponibile sull’arco è decorato con due angeli e con ulteriori motivi floreali, quasi a sottolineare una maggiore sacralità dello spazio che segue. Dal presbiterio si ha accesso alla sacrestia e alla torre campanaria attraverso celle intermedie. Dietro l’altare maggiore si trovano il coro ligneo ed il reliquiario.
Nel coro si aprono altri due accessi, rispettivamente, alla sacrestia ed alla cella delle funi adoperate per suonare le campane prima che fossero automatizzate. Sopra il coro è collocato un organo settecentesco contenuto in una cassa dall’elegante frontale, realizzato in legno traforato, intagliato ed ornato, che si armonizza bene con il restante arredo ligneo presente nella chiesa. Dietro l’organo è collocato un coro di modesta fattura, un tempo adibito ad uso privato dalla comunità religiosa e dai cantori durante le celebrazioni solenni.