Notizie e curiosità storiche (1)L’organo della chiesa di san Domenico ha avuto, curiosamente, l’onore di essere citato da
Benedetto Croce in una ricostruzione della storia e delle vicende di un ex monaco vissuto nel Convento domenicano di Putignano, la cui vita si incrociò con quella dello scrittore tedesco
Johann Wolfgang Goethe. Il monaco si chiamava
Domenico Giovinazzi e nel 1717, mentre si trovava nel convento di Putignano fu coinvolto in una non precisata questione disciplinare che gli costò la reclusione nel carcere del convento. Evaso, abbandonò la Puglia per rifugiarsi a Napoli, ma dopo l’espulsione dall’Ordine domenicano, riparò a Francoforte, dove diventò insegnante di italiano.
Tra gli allievi del Giovinazzi vi fu Johann Kaspar Goethe, padre di Wolfgang. Il Giovinazzi frequentò casa Goethe a lungo
e insegnò l'italiano anche al giovane Wolfgang. In Poesia e verità Goethe ricorda il «vecchio e gioviale italiano, maestro di lingua, chiamato Giovinazzi». Apprendiamo anche che l’ex monaco si cimentava nella musica; continua infatti Goethe: «il vecchio cantava non male, e mia madre doveva adattarsi ad accompagnarlo quotidianamente al pianoforte, così che imparai a memoria Solitario bosco ombroso ancor
prima di capirlo».
Benedetto Croce, nel tentativo di ricostruire la vita del Giovinazzi, fu a Putignano e visitò la chiesa di san Domenico (tra l’altro, proprio di fronte alla chiesa si trova lo stabile in cui l’editore di Croce, il putignanese Giovanni Laterza, cominciò la sua attività) e così ne scrisse
(scarica documento): «La chiesa, dal portale secentesco con iscrizione attinta al Genesi: Haec Domus Dei est et Porta Coeli, ha quattro cappelle per ciascun lato, il coro intagliato di arte barocca, dove padre Domenico, guardando il gruppo della Deposizione che è di contro, salmeggiava prima di cantare a Francoforte: Solitario bosco ombroso, e un organo, sul quale egli forse si esercitò nella musica che prediligeva.».