Il concetto di recupero e conservazione del patrimonio edilizio ha assunto negli ultimi decenni un’importanza sempre maggiore, considerandone i suoi aspetti funzionali, di riutilizzo e di sicurezza. Gli interventi sono principalmente finalizzati all’eliminazione delle cause che hanno determinato i fenomeni di degrado e i danni per dissesto. Anche la chiesa di San Domenico è stato oggetto di diversi interventi di recupero e conservazione.
A tal fine è stato realizzato innanzitutto un progetto che ha considerato l’epoca di realizzazione dell’edificio, le sue peculiarità stilistiche, le soluzioni distributive adottate, le tecniche, i componenti, i procedimenti e i materiali utilizzati anche in relazione alle problematiche costruttive e al sapere dell’epoca.
L’analisi dell’evoluzione costruttiva e architettonica ha cercato di evidenziare le modifiche che la struttura ha subito durante la sua vita. È stato infine eseguito un rilievo grafico attraverso la produzione di diversi elaborati (piante ai livelli caratteristici, prospetti interni ed esterni, sezioni caratteristiche, planimetria generale delle strutture architettoniche) corredato da un’ampia documentazione fotografica, per meglio descrivere lo stato di conservazione dei materiali.
I lavori di restauro eseguiti nel 2011-2013, con l’impiego dei fondi dell’8 ‰ per la Chiesa Cattolica, furono progettati e diretti dall’ing. Giambattista Dalena, dall’arch. Agata Laviola e dall’ing. Giovanni Pinto, ed hanno interessato la totalità del piano inferiore con opere per la riconfigurazione originaria degli ambienti e l’eliminazione delle superfetazioni accumulatesi nei tempi, il risanamento conservativo (igienico-sanitario e strutturale) nonché l’adeguamento e la nuova dotazione impiantistica, funzionale al nuovo uso di sala riunioni;ai piani superiori si è proceduto al consolidamento delle murature laterali delle facciate di terrazzo ed alla revisione delle coperture, nonché al restauro della volta della Chiesa, il tutto in accordo e sotto la supervisione del Ministero dei Beni Culturali, Soprintendenze BAAS e BSAE di Bari, nelle persone dell’Arch. Emilia Pellegrino e della dott.ssa Giuseppina Barbone, date le caratteristiche monumentali della Chiesa. Successivamente si è proceduto a integrare e completare i lavori di restauro delle pareti e dei fregi della navata, del presbiterio e del coro in modo da esaurire tutti i lavori che comportavano la chiusura al culto. Questi ultimi lavori furono curati dalla restauratrice prof. Maria Rosaria Vernice, che ha anche eseguito il restauro del dipinto settecentesco della Lavanda dei piedi, di autore ignoto.
♦ Ristrutturazione dei locali sottostanti al perimetro della chiesa;
♦ Restauro della navata centrale;
♦ Ristrutturazione di locali sussidiari annessi alla chiesa;
♦ Ripristino dei servizi igienici al piano seminterrato e piano terra;
♦ Ristrutturazione delle capriate e della relativa copertura in coppi;
♦ Rifacimento impianti elettrici, di condizionamento e antintrusione;
♦ Installazione di impianto di sollevamento;
♦ Sostituzione degli infissi esterni.