La Storia
La chiesa di San Domenico è parte dell’ex convento dei Domenicani, uno dei quattro collegi maschili extra moenia, che sorgevano intorno a Putignano in corrispondenza degli assi stradali più importanti:
verso Barsento – Alberobello: convento dei Domenicani (oggi Conservatorio “Santa Maria degli Angeli” e chiesa parrocchiale di san Domenico);
verso Turi – Bari: convento dei Cappuccini (oggi Ospedale “Santa Maria degli Angeli” e chiesa dei Cappuccini);
verso Noci – Mottola: convento dei Carmelitani (oggi Municipio e chiesa parrocchiale Maria SS. Del Carmine);
più a valle, convento dei Minori Osservanti (convento e chiesa di San Sebastiano, oggi non più esistenti perché abbattuti nel settembre del 1983).
I lavori per la costruzione del convento e della chiesa, completati nel 1694, ebbero inizio nel 1664, come si legge nella lapide murata sulla facciata del convento a lato del sagrato.
D(eo) O(ptimo) M(aximo) A(d) P(erpetuam) R(ei) M(emoriam) ANNO D(omi)NI MDCLXIV MENSE SEPTEMBRI SANTISS(imo) PONTIFICE MAX(imo) ALEXANDRO VII POTENTISS(imo) HISPANIAR(um) REGE PHILIPPO IV EMINENTISS(imo) D(omi)NO F(rat)RE D(omino) NICOLAO COTONER A MAIORICA MAGNO HIEROSOL(imitani) RELIG(ioni) MAGISTRO. REVERENDISS(imo) P(at)RE F(rat)RE IOANNE BAPTISTA DE MARINIS MAGISTRO GENERALI ORD(inis) PRÆDIC(atorum) A(dmodum) R(everendo) P(atre) M(agistro) F(ratre) DOMINICO DE VIGILIIS PRIORE PROVINCIÆ S(ancti) THOMÆ PRIMA HUIUS CONVENTUS ET ECCLESIÆ SUB TITULO SANC(ti) DOMINICI DE SURIANO FUNDAMENTA ERECTA FUERUNT SUMPTIBUS D(omi)NI U(triusque) I(uris) D(octoris) MICHAELIS ANGELI TRIVISANI DE POTINIANO QUI BONA SUA RELIGIONI DOMINICANÆ RELIQUIT DONAVIT LEGAVIT HOC BENEFACTORI POSUIT RELLIGIO GRATA SPIRITUS HILLIUS REQUIESCAT IN ÆDE POLORUM
A Dio onnipotente – in perpetua memoria nell’anno del Signore 1664, nel mese di settembre, essendo Alessandro VII santissimo pontefice massimo, Filippo IV potentissimo re di Spagna, l’eminentissimo signor fra don Nicola Cotoner da Maiorca Gran Maestro dell’Ordine Gerosolimitano, il reverendissimo padre fra Giovanni Battista De Marinis Maestro Generale dell’Ordine dei predicatori, il molto reverendo padre maestro fra Domenico De Vigiliis Priore della provincia di San Tommaso, furono erette le prime fondamenta di questo Convento e della Chiesa intitolata a San Domenico da Suriano a spese del signor Michele Angelo Travisano da Putignano, dottore in entrambi i diritti, che lasciò, donò e legò all’Ordine domenicano i suoi beni. Grato al benefattore l’Ordine pose questa lapide. Nella sede dei Cieli riposi il suo spirito
Michele Angelo Trevisano
L'origine del convento e dell'annessa chiesa di San Domenico, dunque, va ricercata nel gesto munifico del putignanese Michele Angelo Trivisano, dottore in diritto canonico e in diritto civile. Un busto del benefattore e collocato nella calla antistante la sacrestia.
La statua, alta cm 85, larga cm 60 e profonda cm 35, e in pietra calcarea policromata. E’ collocata sulla parete di fondo ed a buona altezza sul pavimento in una nicchia pesantemente decorata con motivi fogliari a tempera su intonaco.
II personaggio è presentato a meta persona, rigido nella postura e nell’espressione, con toga attillata e con facciuole. L'ignoto scultore, che ha realizzato un’opera senza troppe pretese, restituisce una figura abbastanza caratteristica con capelli lunghi e molto ondulati, pizzetto stretto, baffi sottili e spioventi. Per connotare il soggetto come buon magistrato gli ha posto nella mano sinistra un testo giuridico di Bartolo di Sassoferrato sul cui dorso si legge
"BART(OLUS) SUPER DIGESTO"
Sulla lapide sottostante iI busto si leggono informazioni relative al benefattore e all'indicazione del luogo, su cui sarebbe sorto il convento con l’annessa chiesa, segnato con I'erezione della Croce iI 19 aprile del 1660.
MICHAEL A(n)GELUS TRIVISANUS U(triusque) I(Uris) D(octor)
TESTAMENTUM CO(n)DIDIT PRO CO(n)STRUCTIONE HUIUS
CONVENCTUS 17 IUNII 1643. OBIIT DIE 16 NOVEMBRIS 1658.
POS T EIUS OBITUM , OBTENTA PRIUS LICENTIA A SAC(ra)
CONG(regatione) AC ADVENIENTIBUS FRATRIBUS, FUIT ERECTA CRUX
DIE 19 APRILIS A (nno) D(omini) 1660.
Michele Angelo Trivisano, dottore in entrambi i diritti
(diritto canonico e diritto civile), fece testamento per
la costruzione di questo convento iI 17 giugno 1643.
Morì il 16 ottobre 1658. Dopo la sua morte, ottenuta
prima la licenza dalla Sacra Congregazione e dai frati
che stavano per venire, fu innalzata la Croce
il 19 aprile 1660.
Sotto la lapide, sull'intonaco e a vernice nera, restano tracce di un testo latino, individuato come trascrizione del seguente versetto degli Atti degli Apostoli:
"Vi affido al Signore e alla parola della sua grazia
che ha il potere di edificare e di concedere l'eredita con tutti i santificati" (At 20,32).
Padre Tommaso de Mundo da Monopoli
I lavori furono seguiti dal domenicano padre Tommaso de Mundo da Monopoli, di cui esiste un busto collocato nella cella antistante la sacrestia.
La scultura, alta cm 115, larga cm 80 e profonda cm 60, e collocata in una nicchia ricavata sopra l’architrave della porta di sacrestia. Presenta, a meta persona, il sacerdote domenicano Tommaso de Mundo, originario di Monopoli, scolpito su un lastrone calcareo.
L'ignoto scultore ha reso in maniera realistica il personaggio, curando con attenzione i tratti del volto come la fossetta sul mento, la pappagorgia, l’angolo delle labbra ed iI rilievo, appena accennato, del labbro inferiore, gli occhi sbarrati, l’ovale piuttosto squadrato, gli zigomi larghi, il ciuffo ad isola dei capelli. La lucentezza della vernice, in certo qual modo, nasconde il lavoro dello scalpello restituendo un'immagine più approssimata di quanto in realtà non sia. Articolato e mosso è il panneggio del mantello, più lineare è quello della tunica.
Sull’architrave della sottostante porta una lapide celebrativa.
REV(erendus) P(ater) FR(ater) THOMAS A MONOPOLI MAGIS-TER
BONUS CORDIS INTEGRITATE CRIS ELOQUENTIA ET OPERIS
EXEMPLO: FIDELES ABERRANTES PR'EDICATIONIS SPIRITU
REVOCAVIT: CONQUISITUS, PROVINCIA(m) PROVVIDE
ADMINISTRAVIT; DENIQUE ASSIDUIS CONFECTUS LABORIBUS
HOC, QUOD MAXIME FUNDARE CURAVERAT, COENOBIUM, MAGIS
ASSISTENTIA, QUAM SUMPTU SEPTUAGI(n)TA SEX NATUS
COMPLEVIT UNA CUM ANNIS QUINTO KALENDAS IANUARII 1690.
Il reverendo padre maestro, fra Tommaso da Monopoli,
ragguardevole per onestà, eloquenza ed operosità,
richiamò i fedeli che erano in errore con la forza della predicazione.
Scelto per governare la provincia, l’amministrò con prudenza.
Sfinito per le continue fatiche, all’età di settantasei anni completò,
insieme alla sua vita, questo monastero,
che con tutte le sue forze aveva voluto fondare
prestandovi più cura che spesa, il 28 dicembre 1689.
Nella parte alta della decorazione della nicchia che contiene l'immagine di Tommaso de Mundo, su un cartiglio con mascherone centrale, si legge:
OMNES MORIMUR ET QUASI AQUAE
D. . . . .M. .
(Tutti moriamo e come acqua ...).