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Laudare, Benedicere, Praedicare

Con la penitenza e la preghiera seguiamo Cristo che ci ama sino al sacrificio della croce!
Vuoi sapere quanto sei importante per lui? Guarda la croce!
Ti chiedi se la tua vita valga qualcosa? Guarda la croce!
Lui per te ha fatto questo, e tu per lui? 
Possa questa Quaresima vederti non indifferente al dramma d’amore che Dio ha vissuto per te.

 

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In una riflessione pubblicata nel 1974, il Papa emerito spiega perché questa ricorrenza che precede il tempo di Quaresima ha a che fare con l’umanità profonda della fede cristiana. E sottolinea: «Noi cristiani non lottiamo contro, ma a favore dell’allegria»

«In merito al Carnevale non siamo forse un po’ schizofrenici? Da una parte diciamo molto volentieri che il carnevale ha diritto di cittadinanza proprio in terra cattolica, dall’altra poi evitiamo di considerarlo spiritualmente e teologicamente. Fa dunque parte di quelle cose che cristianamente non si possono accettare, ma che umanamente non si possono impedire? Allora sarebbe lecito chiedersi: in che senso il cristianesimo è veramente umano?». Comincia così la riflessione dell’allora cardinale Joseph Ratzingersul Carnevale, il periodo che precede la Quaresima e in qualche modo ha a che fare con il calendario liturgico cattolico. La riflessione è contenuta nel libro Speranza del grano di senape (Queriniana, Brescia 1974). 

«L’origine del carnevale», spiega Ratzinger, «è senza dubbio pagana: culto della fecondità ed evocazione di spiriti vanno insieme. La chiesa dovette insorgere contro questa idea e parlare di esorcismo che scaccia i demoni i quali rendono gli uomini violenti e infelici. Ma dopo l’esorcismo emerse qualcosa di nuovo, completamente inaspettato, una serenità demonizzata: il carnevale fu messo in relazione con il mercoledì delle ceneri, come tempo di allegria prima del tempo della penitenza, come tempo di una serena autoironia che dice allegramente la verità che può essere molto strettamente congiunta con quella del predicatore della penitenza. In tal modo il carnevale, una volta sdemonizzato, nella linea del predicatore veterotestamentario può insegnarci: “C’è un tempo per piangere e un tempo per ridere…” (Qo 3,4)». 

Per questo, nota il Papa emerito, «anche per il cristiano non è sempre allo stesso modo tempo di penitenza. C’è anche un tempo per ridere. L’esorcismo cristiano ha distrutto le maschere demoniache, facendo scoppiare un riso schietto e aperto. Sappiamo tutti quanto il carnevale sia oggi non raramente lontano da questo clima e in qualche misura sia diventato un affare che sfrutta la tentabilità dell’uomo. Regista è mammona e i suoi alleati. Per questo noi cristiani non lottiamo contro, ma a favore dell’allegria. La lotta contro i demoni e il rallegrarsi con chi è lieto sono strettamente uniti: il cristiano non deve essere schizofrenico, perché la fede cristiana è veramente umana».

© www.famigliacristiana.it, 26 febbraio 2017

carnevale

Perché la luce del Natale non si affievolisca nella nostra vita, rendendola sbiadita e accentuando le ombre,
la Chiesa, 40 giorni dopo ci invita a celebrare la Presentazione di Gesù al Tempio,
con il suggestivo rito della benedizione delle candele. 
Vi aspetto per vivere insieme la “Candelora”!
Don Daniele

 

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Preghiera a San Domenico

O Dio di tenerezza e di bontà, sii tu benedetto per Domenico predicatore

povero del Tuo Vangelo tra gli uomini e

contemplativo ardente nel cuore della Tua Chiesa:

concedici di mettere in pratica la Tua Parola e saremo fedeli testimoni di

Gesù Cristo vostro unico Signore